Valutare le capacità di speaking degli alunni

Valutare le capacità di speaking degli alunni

Come insegnanti siamo chiamati a valutare le diverse capacità acquisite dai nostri studenti nel corso dell’anno scolastico. Procedura affatto banale, soprattutto nel caso di alcune competenze particolarmente ostiche da giudicare, per esempio quella di espressione orale in lingua straniera, il cosiddetto speaking in lingua inglese. Non è semplice trovare dei parametri valutativi per un’abilità che effettivamente, negli anni della Scuola Primaria, viene applicata unicamente in uno stadio embrionale – molto più attento sarà il lavoro sulla pronuncia, ma limitate le richieste in quanto a produzione orale – e  che è influenzata da molti fattori caratteriali (timidezza, sicurezza di sé, attitudine comunicativa) che possono avere un peso maggiore dell’impegno profuso nello studio.

Molti bambini, inoltre, hanno occasione di frequentare corsi e lezioni extrascolastici che garantiscono loro molte più opportunità di allenamento, spesso con docenti madrelingua, rispetto a chi non fa alcun tipo di attività: i risultati ovviamente si vedono. Sarebbe tuttavia poco corretto, da parte nostra, valutare l’esito scolastico di una scelta soggettiva dello studente, che prescinde dalla qualità delle nostre lezioni e – fattore non poco importante – spesso è legata anche alle condizioni economiche della famiglia: i programmi extracurriculari, in genere a pagamento, semplicemente non sono alla portata di tutti.

Come gestire, quindi, la valutazione in modo obiettivo? Al pari di altre abilità difficili da giudicare in sé, può essere consigliabile enfatizzare il cosiddetto «delta», ovvero premiare al massimo l’impegno e il miglioramento di ogni alunno, monitorando il progresso della sua performance durante i mesi scolastici. Questo ci consente di effettuare davvero un giudizio mirato e individuale, affrancato dal confronto tra studenti.

Il suggerimento, che approfondiremo nei paragrafi seguenti, è quello di creare una tabella che ci consenta di misurare i vari indicatori dello speaking nell’arco dell’anno scolastico. La valutazione sarà quindi una sintesi dei punteggi assegnati ai singoli indicatori e del coefficiente di miglioramento mostrato in ciascuno di essi. Oltretutto, valorizzare l’evoluzione delle abilità è fortemente motivante, e riflette l’andamento di una competenza che, per sua natura, cresce gradualmente nel tempo e non può ridursi alla misurazione di performance momentanee.

INDICATORI DI VALUTAZIONE DELLO SPEAKING

Nel caso di un’abilità complessa come l’espressione orale in lingua straniera, per individuare correttamente gli indicatori di qualità a scopo valutativo è necessario chiedersi che cosa vada a comporre tale abilità, cosa la renda possibile (e fare quindi un’analisi dei prerequisiti) e cosa invece possa influire sul suo miglioramento.

Parlare, come sappiamo, è un’attività complessa che include numerosi fattori:

  • il vocabolario: senza un lessico ci è impossibile parlare. Le parole sono immagazzinate nella memoria tramite studio attivo e consapevole, e si distinguono tra content words (sostantivi, aggettivi, verbi) e functional words, ovvero termini di servizio come preposizioni e congiunzioni (che è più difficile memorizzare attivamente con lo studio, o che comunque vengono acquisiti tramite ascolto ed esercizio, introiettando il loro ruolo all’interno della frase);
  • la pronuncia: la capacità di imitare la pronuncia corretta e sviluppare una buona consapevolezza metafonologica – e quindi anche la prontezza nel percepire, adattare, correggere la propria pronuncia – è molto importante, e va insegnata e valutata premiando nello specifico l’impegno nella riproduzione dei suoni e la cadenza musicale della frase;
  • grammatica e sintassi: un conto è conoscere una regola grammaticale e saperla enunciare, ma ben altra cosa è riuscire ad applicarla, ovvero formare una frase grammaticalmente corretta. L’abilità nello speaking per sua natura richiede il «saper fare», e quindi a essere giudicata è la capacità di formare frasi corrette, e non quella di recitare una regola. Di conseguenza, questa abilità viene maturata in modo assai più efficace attraverso l’ascolto e l’esercizio che con un approccio basato unicamente sullo studio;
  • elementi comunicativi e paratestuali: lo speaking è per antonomasia l’atto della comunicazione interpersonale, quindi non può prescindere da una serie di criteri e atti comunicativi che vanno ben oltre il semplice atto fonatorio. Espressività, mimica, capacità di usare i tempi e fare riferimento al contesto sono tutti elementi indispensabili per esprimersi oralmente, per capire e farsi capire, e in quanto tali vanno incentivati, valutati e premiati durante il processo didattico.
A seconda dell’età del bambino e del livello di inglese della classe, la tabella valutativa contenente gli indicatori può presentarsi come più o meno articolata. Di seguito sono elencate alcune proposte che dovrebbero riflettere un percorso: dalla tappa iniziale (nella quale la massima attenzione sarà data all’elemento espressivo, prosodico e lessicale) a traguardi via via più sofisticati, che prevedono una crescente attenzione a elementi formali, come la costruzione di frasi corrette dal punto di vista dell’ordine delle parole, dell’applicazione delle regole grammaticali e delle parole target da usare.

La modulazione della tabella, naturalmente, è prerogativa del docente sulla base del lavoro fatto in classe, ma verranno forniti modelli scaricabili e potenzialmente utilizzabili sin dall’inizio dell’imminente anno scolastico. La cosa importante è che la chart venga presentata agli alunni e adeguatamente spiegata, al fine di non essere intesa come arbitraria (ogni valutazione dovrebbe sempre essere percepita come sintesi di elementi riconoscibili). Ciò significa che i singoli indicatori devono essere sperimentati in classe dai bambini, nell’ambito di attività non finalizzate alla mera valutazione, ma pienamente comunicative e didattiche. Solo comprendendo appieno ciò che viene richiesto, e i relativi criteri di giudizio, potremo motivare e aiutare gli alunni a impegnarsi consapevolmente per raggiungerli.

LA TABELLA VALUTATIVA: ALCUNI ESEMPI

Principianti assoluti

 

Questa chart si riferisce soprattutto a bambini piccoli che conoscono ancora poche content words. I primi indicatori si rifanno quindi a fattori espressivi come pronuncia, musicalità e prosodia: nell’acquisizione naturale del linguaggio, questi elementi sono preliminari all’apprendimento del lessico. Ciò significa, ovviamente, che i bambini vanno stimolati con esercizi (spesso di tipo ritmico e musicale) di ascolto, riconoscimento e riproduzione di tali elementi.

Le colonne T si riferiscono alle occasioni in cui la performance viene valutata. Per comprendere la loro evoluzione, le competenze vengono valutate periodicamente, giungendo a una sintesi finale che deriva da una media delle valutazioni espresse nei diversi T. Il nostro suggerimento è di premiare, qualora venisse riscontrato, il trend positivo dell’alunno.

 

Scarica qui la tabella di valutazione per il livello Principiante

Livello pre-A1

Questa seconda tabella si riferisce invece a bambini che cominciano ad avere un bagaglio di parole ed espressioni sufficientemente vasto da poter risultare significativo nell’interazione e nella comunicazione.

Questa lista, inoltre, presenta già degli indicatori di tipo grammaticale, cioè una valutazione della capacità di formare frasi minime corrette rispettando la posizione delle parole (per esempio nella collocazione dell’aggettivo prima del nome), o della corretta applicazione di alcune regole studiate (per esempio nella scelta dell’articolo, nell’utilizzo del verbo in relazione al soggetto, e così via).

Scarica qui la tabella di valutazione per il livello Pre-A1

Livello A1

La terza e ultima tabella può essere utilizzata in relazione a bambini che possiedono ormai un considerevole bagaglio di parole ed espressioni e una cospicua conoscenza delle strutture grammaticali, tali da consentirgli di esprimersi e comunicare con relativa dimestichezza in lingua straniera.

Oltre alla valutazione della correttezza grammaticale, qui viene valutata anche l’analisi contrastiva, ovvero la capacità di prendere decisioni legate al contesto situazionale e comunicativo (per esempio nella scelta dei tempi verbali, sapendo discriminare tra present simple e present continuous a seconda del reale significato dell’azione, oppure nella scelta di forme di cortesia adeguate al contesto comunicativo).

Scarica qui la tabella di valutazione per il Livello A1

VALUTAZIONE DI DSA E BES

Per gli alunni con DSA e BES può rivelarsi ostica non soltanto una prova scritta, ma soprattutto una orale. Nello specifico, gli elementi in grado di impattare una performance orale possono essere:

  • la difficoltà a ricordare le parole (o disnomia);
  • la difficoltà a discriminare e riprodurre suoni specifici, se non sufficientemente esercitati;
  • la difficoltà a riprodurre istintivamente le dinamiche sociali e rispettare i tempi di conversazione.

Sono ostacoli ben specifici che hanno ovviamente un impatto su qualsiasi tabella di valutazione come le nostre, costruite su standard generici e non predisposte a tener conto di ulteriori fattori. Possiamo tuttavia compensare con alcune accortezze:

  • una spiegazione dettagliata e una proposta di esercizio strutturato che precedano le performance oggetto di valutazione;
  • la possibilità di ridurre il campo delle variabili, presentando in anticipo la tipologia di prova prevista e restringendo il campo lessicale;
  • una valutazione olistica, che valorizzi i punti di forza e la progressione;
  • la valorizzazione delle strategie compensative: per esempio, quando un bambino dimentica una parola ma forma una frase corretta inventando un termine al posto di quello dimenticato, mantenendo così il ritmo della conversazione (questa capacità d’improvvisazione va sempre valutata positivamente, pur correggendo l’errore).

 

Concludendo, per quanto la valutazione delle competenze e delle abilità possa apparire come un compito piuttosto arduo, partire da un buon sistema di riferimento, e tenere sempre presenti i fattori che possono incentivare o pregiudicare tali abilità, costituisce un solido sistema per assicurarci di stare osservando il progresso dei nostri alunni nel modo migliore.