In questo percorso guideremo gli alunni alla scoperta del mare e della spiaggia, e dei suoni tipici di questi ambienti. Attraverso un approccio multisensoriale, usando tre diversi canali comunicativi, visuale, sonoro e cinestetico, immergeremo naturalmente la classe in un’ambientazione marina esponendola al vocabolario tipico del tema e consolidando successivamente con attività e giochi, utilizzando le flashcard che loro stessi costruiranno in gruppo.

Obiettivi di apprendimento

  • Collaborare in gruppo per uno scopo comune
  • Apprendere il lessico relativo alla spiaggia e all’estate
  • Comprendere una semplice conversazione in lingua inglese

Argomenti linguistici

  • Lessico relativo alla spiaggia e all’estate

materiale

  • Materiale scaricabile fornito di seguito
  • Colori, forbici, colla
  • Fogli di carta da fotocopiatrice
  • Cartoncini di formato A4
  • Buste trasparenti o plastificatrice

WARM UP: A MYSTERIOUS PLACE

Creiamo un alone di mistero dicendo ai nostri piccoli alunni che dovranno scoprire l’argomento della lezione semplicemente usando le loro orecchie.

Today we are going to use our EARS.

Mentre pronunciamo questa frase indichiamo le orecchie.

Listen with your EARS carefully and guess the place. Are you ready? We need silence. Shhh… 

Poi chiederemo loro di chiudere gli occhi e ascoltare attentamente un file audio. Servirà la massima concentrazione. Non dovranno parlare né commentare, solo ascoltare in silenzio.

Clicca QUI per riprodurre i rumori del mare e della spiaggia.

Close your EYES and don’t speak. Let’s start. What is the mysterious place?

Facciamo quindi ascoltare una seconda volta la traccia audio e chiediamo di prendere nota di ciò che sentiranno su un foglietto che avremo precedentemente distribuito. Potranno scrivere oppure disegnare, nel caso in cui non conoscessero nessuna parola inglese relativa all’ambiente misterioso.

Il nostro obiettivo è quello di immergerli il più possibile nella lingua parlata, aiutandoli a memorizzare il vocabolario attraverso attività che coinvolgano tutti i sensi. È fondamentale infatti usare un approccio multisensoriale, proponendo immagini, suoni e movimenti o gesti adatti. Possiamo sfruttare questi tre canali per introdurre il nuovo vocabolario relativo alla spiaggia e al mare.

I bambini ci metteranno pochissimo a identificare il luogo misterioso, cioè la spiaggia e il mare. Al termine degli ascolti, mostriamo un’immagine grande a colori di una spiaggia, nella quale saranno facilmente identificabili tutti gli elementi presenti nel file audio. Distribuiamo una copia in bianco e nero dell’immagine anche ai bambini, in modo che possano colorare di volta in volta gli elementi riconosciuti. Chiediamo quindi loro di dirci quali elementi hanno individuato e ripetiamo più di una volta il corrispondente in lingua inglese: gli alunni dovranno fare altrettanto, colorando nel frattempo l’immagine.

What sounds do you hear?

Kids, sand, sea/waves, bucket, spade, ball… 

Oltre a questi termini, in seguito all’osservazione dell’immagine, introduciamo anche altri vocaboli legati al contesto marino, chiedendo sempre di colorare sulla propria scheda l’immagine corrispondente.

Ok, now let’s observe the picture. What can you see?

Crab, sun, sand castle, umbrella, seashell, ice cream.

Ripetiamo diverse volte i nuovi termini e chiediamo a loro di fare altrettanto. Associamo anche dei gesti da replicare. Per esempio con il termine crab (granchio) muoviamo le mani imitando le chele del granchio. Questo sarà molto utile ai fini della memorizzazione sia della parola sia della pronuncia. Per rendere più simpatico questo momento possiamo cambiare spesso il tono della voce, alto, basso, calmo, lento, felice, triste, arrabbiato. Questo approccio multisensoriale è molto efficace, poiché coinvolge il bambino in modo attivo. Gli alunni si divertiranno moltissimo e noi raggiungeremo il nostro obiettivo in modo naturale.

L’alternativa potrebbe essere quella di far realizzare l’immagine ai bambini stessi, che di volta in volta disegneranno i corrispondenti dei termini identificati con l’ascolto del file audio.

La seconda versione del gioco è una valida alternativa per coinvolgere alunni DSA che faticano nella lettura della lingua madre e, a maggior ragione, della lingua inglese, dove la relazione tra suono e segno è opaca e quindi di difficile comprensione per un alunno dislessico.

LAVORO DI GRUPPO: COSTRUZIONE DELLE FLASHCARD

Dividiamo la classe in piccoli gruppi, di massimo tre o quattro bambini, e chiediamo loro di realizzare le flashcard della nuova terminologia introdotta.

Le flashcard saranno disegnate e colorate su cartoncino bianco di formato A4, quindi di grandi dimensioni, e dovranno essere successivamente plastificate o inserite in una busta trasparente. In questo modo potremo utilizzarle più e più volte senza rovinarle.

Assegniamo a ogni gruppo un certo numero di flashcard, variabile in base al numero di alunni che compongono la classe. Ognuna di esse dovrà essere realizzata due volte, meglio se da due gruppi differenti. Nel caso in cui la classe sia poco numerosa basterà fotocopiare l’originale, che dovrà comunque essere realizzata dagli alunni. Questo lavoro richiederà un tempo variabile, per sfruttarlo al massimo passiamo più volte da ogni gruppo per supervisionare il lavoro, ma anche per introdurre una primitiva tipologia di conversation, assicurandoci in tal modo che i bambini abbiano interiorizzato i termini corrispondenti alle loro flashcard. Per questo può tornarci utile usare anche una copia dell’immagine iniziale.

Instauriamo dunque semplici conversazioni; per esempio:

  • What is it?
  • Is it a bucket or a spade?
  • Yes, it’s a spade. Repeat after me, SPADE.
  • Is this the sun?
  • No, it isn’t. It’s the sea.
  • What colour is the sea? Repeat SEA.
  • And the sun? What colour is the sun? Yes, of course, it’s yellow.
  • The sun is yellow.

Decidiamo al momento, in base al feedback che ci daranno i nostri alunni, a quale livello di difficoltà portare la conversation mentre passiamo tra i gruppi. Questa prima osservazione informale ci darà numerose informazioni, prendiamo nota di tutto ciò che potrebbe tornarci utile in fase di valutazione. Nel piccolo gruppo anche i bambini più timidi dovrebbero lasciarsi andare, dando il loro contributo in modo più puntuale.

GIOCHI CON LE FLASHCARD PER CONSOLIDARE IL VOCABOLARIO

Una volta terminata la fase di realizzazione delle flashcard, potremo proporre numerosi giochi di consolidamento del lessico e della pronuncia. Di seguito alcuni esempi.

    MEMORY GIGANTE

    Assicuriamoci che tutti conoscano il classico gioco del memory, il cui scopo è trovare coppie di figure uguali, e facciamo competere due gruppi alla volta. I bambini dovranno trovare le coppie di carte uguali, ma anche pronunciare correttamente le parole. In caso contrario, le carte dovranno essere nuovamente coperte e si procederà con una nuova ricerca di un’altra coppia di immagini. 

    Se abbiamo a disposizione uno spazio molto ampio e l’aiuto di un collega possiamo creare due diverse postazioni di gioco dividendo in due mazzi più piccoli il mazzo originale o, in alternativa, creando direttamente due mazzi di gioco. In questo caso creeremo quattro gruppi e permetteremo a tutti di partecipare più attivamente all’attività.

      YES OR NO?

      Chiediamo ai bambini di disporsi seduti in cerchio. Mostriamo una flashcard pronunciando contemporaneamente, per esempio, questa domanda: Is it a crab?

      Se la carta rappresenta effettivamente il granchio i bambini dovranno dire YES, IT IS, in caso contrario dovranno dire NO, IT ISN’T.

      Questo gioco richiede attenzione; possiamo realizzarlo in modo corale, cioè coinvolgendo tutta la classe insieme oppure rivolgerci a un solo bambino alla volta. Una variante potrebbe essere quella di far prendere a un alunno il nostro posto, un ruolo che solitamente piace molto.

      MIME GAME

      Dividiamo la classe in due gruppi e assegniamo a ciascuno un mazzo di flashcard. Poi chiediamo a un volontario di un gruppo di mimare una carta a scelta. Il gruppo avversario avrà il compito di indovinare la parola mimata e pronunciarla correttamente. Se ci riuscirà in meno di trenta secondi, allora guadagnerà quella carta. Una variante potrebbe essere quella di formare più gruppi distribuendo casualmente le flashcard. Perderà chi resterà senza più nessuna carta. Stabiliamo comunque un tempo massimo di gioco, entro cui il gruppo vincitore sarà quello con più carte.

      RUN, RUN, RUN

      Dividiamo la classe in due o tre file di bambini. Per questo gioco servirà uno spazio ampio come un cortile o un salone. Disponiamo a terra, a una certa distanza una dall’altra, una copia di ciascuna flashcard. Pronunciamo a voce alta uno dei vocaboli di questa attività e diamo lo start. Il primo bambino di ciascuna fila dovrà correre e trovare la carta corrispondente. Vincerà il gruppo che, una volta esaurite le carte, ne avrà conquistato il numero maggiore.

      Queste attività ludiche, svolte ripetutamente, aiuteranno i nostri alunni a consolidare il vocabolario relativo al nucleo tematico sea/beach/summer nel modo a loro più congeniale, cioè il gioco.